Cremazione
La pratica della cremazione è in costante crescita, anche in Italia. I dati dicono che nel 2018 gli impianti per eseguirla sono 83 e che si sono effettuate 220.684 cremazioni (pari cioè al 30 per cento dei decessi). In Europa la cremazione ha a sua volta raggiunto e superato il 38 per cento del settore.
La cremazione è una forma di trattamento dei cadaveri, che vengono prima bruciati e poi ridotti in cenere. Era praticata già nell’antichità dagli etruschi, dai greci e dai romani; poi la chiesa la vietò, considerandola una forma pagana: ancora oggi la Chiesa cattolica raccomanda la sepoltura, pur non proibendo la cremazione, dicendo che le ceneri devono essere conservate comunque nei cimiteri e non disperse o conservate altrove. La cremazione rimase dunque una pratica rara, fino a quando l’Illuminismo e Napoleone Bonaparte cambiarono le cose: tramite il celebre Editto di Saint Cloud del 1804, Napoleone pose le basi delle moderne norme legislative in materia di diritto cimiteriale stabilendo che la morte e i cadaveri fossero un problema di salute pubblica. Da allora la cremazione si affermò nel mondo occidentale sia come espressione di un pensiero libero e razionale, sia come soluzione efficace al problema degli spazi cimiteriali. La realizzazione del primo impianto crematorio in Italia avvenne a Milano nel 1876.
La cremazione oggi può essere scelta attraverso un testamento o l’iscrizione a una delle Società per la Cremazione, associazioni senza scopo di lucro eredi di un movimento nato nella seconda metà dell’Ottocento. Dal 1990 il diritto di scelta della cremazione è possibile anche per i familiari della persona che è morta, a meno che non ci sia un desiderio contrario espresso e documentato in vita dal defunto stesso. È ammessa anche la cremazione di un minore.
A seguito di una morte, va fatta la dichiarazione di morte all’ufficiale di stato civile del comune di decesso, al quale va inoltrata anche la richiesta di cremazione. La legge stabilisce che la cremazione debba essere eseguita da personale appositamente autorizzato e che nel crematorio vada inserito l’intero feretro. Tutte le ceneri derivanti dalla cremazione vengono raccolte in un’urna cineraria che deve riportare nome, cognome, data di nascita e di morte del defunto, su un cartellino.